VIN RUSPO DOC
 Singolare è la storia del Vin Ruspo.
E’ un vino rosato e versatile che può essere bevuto anche fuori pasto, magari come aperitivo, che si adatta bene con gli antipasti, col pesce e con i crostacei, ma che si sposa pure con le carni in umido come pochi vini sanno fare.
La sua origine è legata alla mezzadria, tanto diffusa in Toscana. In tempo di vendemmia il mezzadro, con la scusa che era tardi, ritardava il trasporto in fattoria dell'ultima tinella di uva ammostata e durante la notte "ruspava" un certo quantitativo di mosto che finiva nella sua cantina, ossia se ne appropriava. Il padrone era ben a conoscenza del giochetto, ma per amore del quieto vivere non sollevava obiezioni. Il mostofiore veniva raccolto in damigiane e vi sostava per tutto l'inverno senza essere governato.
Identica la tecnica che si segue oggi, anche se invece che nelle cantine dei mezzadri si opera in quelle delle fattorie. Fu un piccolo agricoltore, il compianto Sghedoni, il primo ad imbottigliare un ruspo in questo modo. Ed oggi tutti i carmignanesi ne hanno fatto tesoro e lo hanno imitato. Appena poche ore dopo la vendemmia, o al massimo il giorno successivo, il 5-10 per cento del mosto viene spillato dal fondo dei tini che daranno poi vita al Carmignano. Una volta poi chiarificato, nel giro cioè di uno o due giorni, viene quindi travasato in un altro recipiente ove avverrà la fermentazione.
Ne viene fuori un vino fresco e frizzante che va bevuto giovane (era infatti il vino destinato al pranzo della battitura) ma che si presta anche ad un modesto invecchiamento, col quale assume un colore rosa ambrato.Si comincia infatti a commercializzarlo giovanissimo, a novembre. Ma non decade velocemente come i novelli. E specialmente d'estate il vin Ruspo è una bevanda ideale.
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